La Chiesa della Spina
La Chiesa della Spina fu iniziata nel 1323 da uno sconosciuto maestro. Per eliminare gli infiltramenti delle acque dell'Arno, nell'anno 1871 fu stabilito un restauro radicale della piccola chiesa che fu smontata pezzo per pezzo e quindi ricostruita sul nuovo livello stradale. Tale innovazione fu l'unico mezzo per garantire la stabilità della costruzione. La decorazione esterna di Santa Maria della Spina è opera di allievi di Giovanni Pisano, mentre il rosone della facciata è stato sostituito da una copia moderna. Soprattutto la parte che da sul Lungarno è ricca di decorazioni e di ornamenti. Da notare i 13 tabernacoli, il Cristo e le delicate figurine rappresentanti Angeli e Santi sulle guglie superiori.
Dalla parte di ponente in tre diversi tabernacoli troviamo una Madonna con Bambino e tre santi. Secondo Giorgio Vasari sembra che Giovanni Pisano in uno di questi santi volesse rappresentare suo padre Nicola. Un tributo affettuoso del figlio al suo grande padre.
In un piccolo tabernacolo all'interno della chiesetta c'era un tempo un reliquiario contenente una spina della corona di Gesù che, secondo la tradizione, pervenne a Betto Longhi da un mercante pisano che l'aveva portata dall'Oriente nel 1333. Il Granduca Ferdinando I mise sotto la tutela dell'ospedale di Pisa la Chiesa di Santa Maria della Spina obbligando lo stesso ospedale al mantenimento della delicatissima costruzione.
La Chiesa della Spina è indubbiamente un monumento unico nell'ambito del gotico non solo italiano. Le sue proporzioni ridotte, più di cappella che di chiesa, la qualità della sua struttura, soprattutto la ricchezza dei suoi ornati evocano'alla mente l'immagine di un'opera di oreficeria piuttosto che di architettura. Vien fatto di pensare che il suo anonimo autore (che ampliò un più antico oratorio posto a tutela di un ponte) divinando la funzione che ebbe dopo che vi fu portata la spina di Gesù, l'avesse pensata come un prezioso reliquiario, alla cui immagine corrisponde anche la decorazione scultorea.